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Dominus Tecum

Lettera di S.Paolo ai Filippesi XXV

Omelie al Capitolo della comunità per la Quaresima - 30/04/2009

filippesi 2, 9-10

"Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome;
perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra;"

In questa esaltazione del Cristo, conseguenza della Sua umiliazione (“chi si abbassa sarà esaltato” -Gesù è colui che vive davvero la Sua Parola), l'inno parla tre volte del “Nome.”
sappiamo che il nome non è una cosa esterna, incollata sulla pelle della persona, ma è la definizione del suo essere, per cui dando al Verbo incarnato, morto e risorto, il Nome che è al di sopra d'ogni altro nome, Dio Padre non solo ha reso Gesù iper-glorificato, ma l'ha costituito Signore del cielo, della terra e degli inferi. Questo nome, lo dirà dopo, Signore, Kyrios ed è detto in modo inequivocabile, sia perché c'è una evidente citazione d'Isaia che parla della sovranità unica di Dio, del Dio d'Israele che chiamerà a sé tutti i popoli, sia perché al seguito d'Isaia parla del ginocchio che si piega, che è un segno di adorazione. Questo gesto, fatto e reso all'Imperatore, che però era considerato divino, un cristiano, come del resto tutto il popolo d'Israele, non poteva che fare davanti a Dio, così come non poteva brucare dell'incenso se non per culto di adorazione all'unico e vero Dio.
Ora questo gesto, chiara confessione di fede, ora tutti i popoli e tutte le nazioni lo fanno davanti a Gesù Cristo, riconoscendolo Signore e Sovrano, al pari del Padre.
Quest'inno, che è una forte confessione della fede cristiana sulla seconda persona della Trinità, proclama chiaramente la divinità di Cristo, la Sua uguaglianza al Padre, la mediazione unica e assoluta in vista della salvezza di tutti gli uomini. Il nome al di sopra d'ogni altro nome, Kyrios-Signore, mette Gesù di Nazareth, al di sopra dell'Imperatore e anche al di sopra di tutte quelle potenze benefiche o avverse di cui è piena la creazione, secondo il modo di pensare che Paolo fa spesso suo: in cielo, in terra e sottoterra sono i tre mondi in cui si divide tutta la creazione, mondi dominati da spiriti e potenze che sono sottomessi al Dio creatore, anche quando sono portatori di male. Satana sarà sempre, malgrado la sua rabbia, sottomesso al suo Creatore.
Gesù Cristo Verbo eterno col Padre e uguale al Padre, Dio da Dio, sceso sulla terra, sepolto sottoterra e sceso agli inferi, ha preso possesso di tutto il creato e vincendo la morte ha vinto tutte le potenze avverse. Quanto alle potenze buone, come dice la lettera agli Ebrei: “quando introduce il primogenito nel mondo dice: lo adorino tutti gli angeli di Dio” (Eb 1, 6). Questo primogenito significa molto probabilmente il Cristo Risorto intronizzato Signore, più che il Verbo che si fa carne.
Questa sovranità universale di Cristo è ricca di significato e di conseguenze. La prima è che Gesù è morto e risorto e asceso al cielo con la Sua carne per tutti, coloro che lo conoscono e quelli che non lo conoscono, chi lo adora e chi lo bestemmia. Tutti sono chiamati a far parte del Suo regno universale e la Storia dopo la Sua glorificazione è la Storia della chiamata di tutti i popoli alla salvezza in Cristo e della lotta - certamente vittoriosa - del Cristo-Bene contro il Maligno, per cui possiamo dire: liberaci dal male.