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Tutti gli ospiti che giungono al monastero siano accolti come Cristo poiché un giorno il Nostro Signore ci dirà: Ero forestiero e mi avete ospitato. A tutti si renda il dovuto onore RB 53,1

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Cistercense
Dominus Tecum

Lettera di S.Paolo ai Filippesi XL

Omelie al Capitolo della comunità per la Quaresima - 22/06/2009

Filippesi 3,4b-8.

"Se alcuno ritiene di poter confidare nella carne, io più di lui: circonciso l’ottavo giorno, della stirpe d’Israele, della tribù di Beniamino, ebreo da Ebrei, fariseo quanto alla legge; quanto a zelo, persecutore della Chiesa; irreprensibile quanto alla giustizia che deriva dall’osservanza della legge. Ma quello che poteva essere per me un guadagno, l’ho considerato una perdita a motivo di Cristo. Anzi, tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristo."

Paolo prosegue con un elenco delle sue benemerenze di fronte al mondo ebraico. Se è in polemica con la circoncisione – somma gloria – non è per invidia perché non l’ha ricevuta, perché è solo tangenzialmente unito al popolo ebraico.
Paolo con la stessa fermezza, ma senza orgoglio – forse con una punta di polemica - ricorda agli ebrei zelanti che lui ha di nascita tutte le carte in regola. Un giorno ricorderà con la stessa fermezza di essere anche cittadino romano per nascita e non per acquisto.
Forse si poteva pensare che essendo di Tarso era solo proselito o parzialmente ebreo, ma lui sciorina tutto ciò di cui potrebbe vantarsi, perfino la tribù di Beniamino, una delle più nobili, quella nel cui territorio era Gerusalemme.
Ma non bastano i meriti di nascita, ci sono anche i meriti acquisiti: il fariseismo e soprattutto la persecuzione della nuova dottrina.
Paolo qui non si vergogna di quello zelo che l’aveva reso violento: “sempre fremente minaccia e strage contro i discepoli del Signore” (At 9,1). Altre volte dirà che non è degno della sua missione apostolica per aver perseguitato i fedeli, ma qui è cosciente che lo faceva con onestà e che questo, per ciò che era prima, era un vanto, un onore, un merito.
Ma avere tante glorie e benemerenze, tante cose di cui potrebbe vantarsi, rende ancor più chiaro che tutto può essere solo vanità, fumo, vento.
Quando si incontra Gesù tutto ciò che sembrava importante, solido, sicuro per la vita, diventa un nulla.
Anzi quando si incontra la mentalità mondana che mette l’accento su presunte glorie, si prende coscienza che sono totalmente fuori dalla comprensione della verità.
Anche quando sentiamo parlare dei meriti di essere monaci, capiamo che siamo fuori strada.
S. John Fisher oggi lo diceva: fatica di più un cacciatore di un monaco, perché è spinto da un amore per la preda.
Bisogna sempre fare attenzione su cosa ci appoggiamo: Paolo dice che considera una perdita ciò di cui potrebbe vantarsi, gloriarsi, essere sicuro della salvezza, pretendere di essere onorato e stimato. Perché: per il Cristo.
In due versetti lo dice tre volte,rafforzando sempre più il concetto.
Per Cristo ho ritenuto perdita tutti i miei privilegi.
Per amore di Cristo e della sublime conoscenza di lui tuttora stimo perdita tutte le glorie umane.
Per guadagnare Cristo ritengo tutti i miei vantaggi spazzatura, sterco, rifiuti.
Con forza dunque Paolo sottolinea la grande potenza e bellezza dell’incontro con Gesù e l’impatto sconvolgente che può avere nella nostra vita.
Noi viviamo salvando piccole cose, piccoli privilegi, piccole libertà, piccole affermazioni di noi stessi e Paolo ci dice che se incontriamo davvero Gesù tutto ciò che sembra un guadagno in verità è perdita, tutto ciò che sembra ricchezza è spazzatura .
Ma per questo occorre che Gesù lo incontriamo come persona, come sposo e non solo come idea o come oggetto di studio o di predicazione.
“Per lui”: RB lo ricorda nei gradi di umiltà: per te siamo messi a morte tutto il giorno (IV gr.). L’amore del Signore fa sì che sopportiamo ogni contraddizione. E continua: ma in tutto siamo vincitori grazie a colui che ci ha amati.