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I monaci si prevengano nello stimarsi a vicenda. RB 72,4

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Monastero
Cistercense
Dominus Tecum

Poesia dell'Annunciazione

La vergine Maria
si china sul suo cuore
profondo come una fontana
e congiunge le mani
per meglio trattenere
lo zampillio del cielo che la invade.
La vergine Maria chiude gli occhi
nascondendo col velo delle palpebre il suo cuore
per non vedere più nulla,
per udire più distintamente
un soffio che fa tremare le sue preghiere...
Il cielo ha sospinto la porta,
la porta ha cantato,
un angelo è entrato.
Un angelo ha parlato sottovoce
nella stanza.
Tu sola, Maria, senti ciò che dice,
tu sola nell'ombra e il paradiso.
Ha seminato il Dio immenso
nelle tue membra.
Non l'ho visto. Ma mentre se ne andava
– io stavo sulla soglia fremente della porta –
ha lasciato cadere,
nel mio cuore impaurito,
un seme mormorante del Verbo che egli porta.
Ha fatto cadere dentro di me,
nel luogo più ignorato e più profondo,
una parola in cui palpita il mistero,
una parola nel mio grembo per donarla al mondo.
Come potrà uscire da me questa parola,
da me che non sono né grande né sapiente?
Ma lo Spirito Santo
– io sono la sua serva –
se vuole che nasca da me, metterà la sua mano.
La vergine Maria trabocca di felicità.
La vergine Maria si trova immersa
nella dolcezza di Dio.
I rovi sono in fiore
intorno al giardino
intorno alla mia gioia.
 
Poesia dell'annunciazione di Marie Noël (1883-1967)