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Tutti gli ospiti che giungono al monastero siano accolti come Cristo poiché un giorno il Nostro Signore ci dirà: Ero forestiero e mi avete ospitato. A tutti si renda il dovuto onore RB 53,1

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Monastero
Cistercense
Dominus Tecum

Domenica XVI B

Omelia del Vescovo - 23/07/2006

Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po'. Abbiamo bisogno di riprendere fiato, prendere un po' di distanza dagli avvenimenti, dalle cose, da noi stessi. E' un po' quello che abbiamo fatto noi. Cerchiamo un luogo solitario per riposarci, per riprendere forza, per ritrovare motivi di speranza, per cercare di capire un po' meglio il cammino della nostra vita. I monasteri sono i luoghi di ristoro. Ma non ci offrono tecniche di rilassamento o sedute di fisioterapia. E' il ristoro del riprendere fiato, del ri-orientantamento, offrendoci sentieri per cogliere la realtà di Dio.

Ancora una volta la Parola di Dio ci aiuta in questa ricerca. La prima cosa che ci viene detta è che Dio è misericordioso. Sbarcando vide molta folla e si commosse per loro perché erano come pecore senza pastore. Si commosse viene detto con un vocabolo che non si ritrova con questo significato nella lingua greca classica, ma solo nel greco del N.T. : un vocabolo ove c'è la parola "viscere", potremmo dire commozione profonda, amore viscerale. Un amore pieno di delicatezza. L'abbiamo già notato nella premura di Gesù per i suoi: venite in disparte, riposatevi un po'. Lo si vedrà dalla continuazione dell'episodio: voi stessi date loro da mangiare. L'abbiamo ascoltato dalle parole del profeta Geremia: ecco io mi occuperò di voi … radunerò io stesso il resto delle mie pecore… le farò tornare ai loro pascoli …non ne mancherà neppure una. Ci viene chiesto un atto di fede : credere nell'amore di Dio, nell'amore viscerale di Dio. Possiamo crederci perché lo abbiamo incontrato in Gesù. E' l'amore che stiamo celebrando nell'Eucaristia, facendo memoria di lui, della sua passione, morte e risurrezione.

Il Vangelo è questo: affermare l'amore viscerale di Dio per l'uomo, per ogni uomo, per l'umanità. Noi crediamo che questo è motivo di speranza. Ricordiamo quel passo della lettera ai Romani 8,31-32: "se Dio è per noi chi sarà contro di noi? Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?". E ancora (38-39): "Io sono persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore".

E' un amore che abbatte i muri. Nel tempio di Gerusalemme un muro divideva il cortile dei pagani, accessibile a tutti, dalla parte riservata ai giudei. S. Paolo nel brano della lettera agli Efesini ci dice che in Cristo Gesù quel muro di divisione è crollato (abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia). Si è infranta la cortina di ferro, ora pare si stia incrinando la cortina di bambù, che ha isolato la Cina, ma quanti altri muri sorgono. Col mondo islamico, all'interno stesso del mondo islamico tra sciiti e sunniti, e poi gli eterni muri tra ricchi e poveri, tra i prepotenti e gli inermi. Ma poi quanti altri muri, spesso all'interno delle nostre stesse case, tra vicini di casa. Oggi siamo invitati in particolare a pregare perché si sgretoli pian piano il muro di odio tra Hezbollah libanesi e stato di Israele. Ma sappiamo che questo problema è connesso col rapporto tra Israele ed Autorità palestinese e questo è in relazione con la più ampia situazione del Medio Oriente. Siamo consapevoli della nostra impotenza, anzi del fatto che portiamo nel cuore le radici della divisione, della diffidenza e presa di distanza reciproca. Proprio per questo siamo autorizzati a pregare, perché siamo dentro al problema.

Mi pare che la Parola di Dio ha così anche delineato la missione dei monasteri: luogo di riposo, di ricarica; luogo dove si fa esperienza dell'amore viscerale di Dio; luogo di ricomposizione dell'unità, di composizione dei conflitti.
Pra d' mill continui ad essere questo luogo di incontro col Signore - nostra pace - nostra salvezza - nostra misericordia.