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A Dio, non a sé, attribuire il bene di cui ci si riconosce capaci. RB 4,42

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Cistercense
Dominus Tecum

Lett. agli amici n.32

20/08/2019

Carissimi amici di Pra ‘d Mill

Nella luce della festa della Trasfigurazione desideriamo raggiungervi con la nostra lettera annuale, condividendo con voi alcuni momenti belli del cammino di questi mesi trascorsi.

Gesù, in compagnia di Pietro, Giacomo e Giovanni si mette in cammino per raggiungere la cima del monte Tabor. Al termine di questo cammino i discepoli contemplano con sguardo trasfigurato la realtà, riconoscendo nel volto di Gesù il volto di Dio. Così ci piace pensare a questo tempo trascorso come un cammino di comunità, invitati dal Signore a raggiungere un “luogo” dal quale contemplare la vita con sguardo trasfigurato. Ma in questo cammino anche voi siete stati presenti, in un vostro passaggio qui a Pra ‘d Mill, con un semplice messaggio o anche solo nelle nostre preghiere, ed il vostro esserci in diverso modo ci ha aiutato, spronato, incoraggiato in questo cammino, nella continua ricerca di punti di vista che comprendessero nuovi orizzonti: l’orizzonte di Dio.

Guardare il mondo e la vita con un altro sguardo! Ci piace cominciare da qui! È questa la bella provocazione e la bella opportunità che ci è stata offerta dai nostri amici della famiglia Cottolenghina. L’amicizia che ci lega con diverse realtà della famiglia del Cottolengo ci ha messo in cammino alla volta di Torino. In novembre, infatti, abbiamo lasciato la nostra valle per una giornata per andare a vedere la mostra che la Piccola Casa della Divina Provvidenza ha organizzato in occasione del 190° anno della sua fondazione. “Con i miei occhi” era il titolo di questa mostra che raccoglieva una quarantina di opere attraverso le quali gli ospiti delle case del Cottolengo hanno raccontato il loro sguardo sulla vita. Colori, parole, immagini, allegria attraverso i quali hanno comunicato la bellezza della vita, che in ogni caso è diversamente benedetta! Potremmo rileggere questo incontro come l’invito a guardare il mondo con gli occhi degli altri, per lasciarcene sorprendere, per imparare a cogliere la presenza di Dio nelle pieghe della vita. Tante sono le persone che sono passate da noi e che ci hanno permesso di guardare il mondo con i loro occhi. A fine settembre abbiamo accolto tra di noi René e Marie Claire della comunità cristiana che anima la vita spirituale presso l’abbazia di Valdieu in Belgio. Amore per la Parola di Dio ed amore per un luogo che per molti secoli ha accolto la presenza monastica cistercense crea l’occasione di legami fraterni. Sempre dal Belgio, tra la fine di novembre e l’inizio gennaio abbiamo accolto fr. Frédéric della fraternità di Tiberiade, una nuova comunità presente in Belgio e Lituania. Semplicità di vita, sobrietà, abbandono alla Provvidenza in una vita fraterna. Questo sguardo sulla vita e la sua presenza tra noi è stata occasione di amicizia e opportunità di crescita. Con i suoi occhi siamo stati anche “portati a visitare” i luoghi dove era andato prima di raggiungerci, accompagnandoci, attraverso i suoi racconti e le sue foto, per i sentieri e i monasteri della penisola del monte Athos. Tutti cercatori di Dio, assetati di uno sguardo.

Alla fine di gennaio poi abbiamo accolto l’invito di don Michelangelo Priotto a raggiungerlo in Terra Santa per i nostri esercizi spirituali. Scelta insolita è stata quella di abbandonare la valle per un tempo prolungato e in luoghi così distanti, ma è stata una grazia poter ritornare alle sorgenti della nostra fede. Accompagnati da don Michelangelo in quella Terra benedetta, gli siamo profondamente grati per averci spezzato la Parola nei luoghi dove Gesù ha vissuto. Per noi, in quei giorni, la Parola veramente si è fatta carne ed ora l’approccio alla Scrittura è certamente arricchito da quanto i nostri occhi hanno visto e le nostre mani hanno toccato!

Ma ci sono altre persone alle quali siamo grati per averci accompagnato ad altre “sorgenti”. Questa volta rimanendo all’interno delle mura del nostro monastero, in maggio abbiamo avuto l’opportunità di ritornare alle sorgenti della vita monastica. Fr. Sabino Chialà della fraternità di Bose ad Ostuni ci ha introdotto alla lettura dei testi di Isacco di Ninive - monaco siriaco del VII secolo - cantore della misericordia di Dio e sempre nel mese di maggio don Antonio Montanari ci ha accompagnato nella lettura dei documenti primitivi dell’Ordine di Citeaux, in quest’anno nel quale ricorre il 900° anniversario della Carta Caritatis. Occasioni per ascoltare la tradizione, per ritornare alle nostre origini e rinvigorire il nostro cammino, ma anche occasione preziosa per rinsaldare legami di amicizia con chi spezza per noi il pane di una sapienza tanto antica, ma sempre nuova.

Ulteriore occasione per guardare il mondo con prospettive diverse è stato l’ormai consueto incontro con i nostri amici migranti accolti al Sermig. Quest’anno è stato particolarmente interessante ascoltare i loro racconti ed essere da loro condotti, attraverso la proiezione di foto, nelle loro terre di origine. In un solo pomeriggio, attraverso dei racconti, la comunità è passata dall’Afganistan all’Armenia, dal Mali al Senegal. Una pluralità di sguardi ma che dicono la stessa appartenenza ad una fraternità, quella umana. In un cammino, quello della vita, abbiamo tutti bisogno di condividere il passo con dei compagni di viaggio, di sentirsi fratelli, tutti in cammino sulla stessa via, ognuno con il suo passo, deciso o esitante, ognuno con il suo bagaglio di sensibilità, storia e cultura. Stare insieme è sempre possibile e, come ha affermato un amico del nostro monastero, c’è “uno stare insieme che ci salva”. Sì, c’è una fraternità che custodisce il cammino di ciascuno, e al tempo stesso questa fraternità provoca, stimola ed incoraggia ad andare avanti. Ma vivere la fraternità non è mai scontato ed è per questo che su tale tema, come comunità, ci stiamo interrogando in questo periodo. Come camminare insieme? Come discernere e scegliere insieme? Alcuni amici ci stanno aiutando, come il passaggio di Leonardo Angius, gesuita in formazione, che ha condiviso con noi l’esperienza di discernimento dei primi padri della Compagnia di Gesù. Esperienza particolarmente bella è stata anche il consueto seminario teologico di luglio, occasione di scambi e di riflessioni, ma anche, non meno importante, di “pratiche di fraternità” vissute sul campo.

Se su questo argomento avanziamo con qualche riflessione, crediamo che sia anche la vita stessa ad insegnarci ad essere fratelli attraverso le occasioni che il Signore offre. Ed è bello constatare che anche questa piccola valle dell’Infernotto sia custodita da Dio come luogo di incontro e fraternità per gli uomini. Tra monasteri si rinsaldano i legami attraverso le visite di alcuni fratelli e sorelle. A novembre scorso abbiamo accolto i superiori delle comunità cistercensi italiane venuti da noi per condividere qualche giorno di fraternità assieme a p. Mauro Giuseppe Lepori, Abate Generale del nostro Ordine. È stata una bella occasione per avere notizie delle varie comunità cistercensi e per ascoltare i racconti dell’Abate Generale sui lavori del Sinodo dei Giovani, al quale egli aveva partecipato. Ma gli scambi con il nostro Ordine oltrepassano anche la frontiera italiana. Continuano infatti a venire, in occasione delle “vacanze scolari”, i nostri due cari fratelli di My Ca, nostro monastero in Vietnam, che studiano a Roma. Questa estate sono rientrati nel loro monastero in Vietnam per l’elezione del nuovo abate della loro comunità, ma ritorneranno per festeggiare con noi a settembre.

Un’altra bella occasione di fraternità è stata offerta dal passaggio di fr. Marco della fraternità monastica di San Giovanni Battista (Monaci Apostolici Diocesani, in Torino) che ha trascorso con noi un mese o di fr. Andrea della comunità monastica di Pian del Levro in provincia di Trento, venuto a prepararsi per la professione solenne. La consueta e gradita visita di Sr. Luul ci ha permesso di avere notizie sulla situazione politica e religiosa dell’Eritrea e il passaggio di don Damiano Raspo, missionario in Brasile, ci ha resi partecipi della situazione dell’Amazzonia e dei ferventi preparativi per il Sinodo Panamazzonico che si svolgerà in ottobre prossimo. Siamo stati poi contenti di accogliere p. Giorgio Marengo, missionario della Consolata in Mongolia, e da lui sentire raccontare delle antiche radici cristiane di quella terra e delle nuove piccole comunità di credenti che rinasce! Anche l’amicizia con Mons. Gabriele Caccia, che regolarmente passa a trovarci, ci offre l’occasione di seguirlo nei suoi spostamenti. Da quasi due anni Nunzio nelle Filippine, dopo esser stato a lungo in Libano, ci ha dato l’occasione di conoscere di più la realtà ecclesiale e politica di quel paese asiatico. Così, pur rimanendo in questa piccola valle, anche quest’anno abbiamo avuto l’occasione di fare il giro del mondo… con gli occhi degli altri.

Sollecitati dal passaggio di tanta gente, per continuare ad offrire una ospitalità dignitosa e sicura abbiamo ritenuto necessario mettere mano al Palazzotto per ristrutturarlo totalmente, all’interno e all’esterno, cercando di sposare funzionalità e semplicità per custodire la dimensione di familiarità che ha sempre caratterizzato questo bell’edificio. I lavori sono in dirittura di arrivo e già gli ospiti ne hanno preso possesso. Grande è la gratitudine per gli architetti Maurizio e Chiara Momo e per tutti coloro che vi hanno lavorato, in un tempismo serrato, per permettere quanto prima la riapertura della struttura e per poter nuovamente accogliere i nostri ospiti. Sicuramente gli amici che hanno già potuto soggiornarvi sono rimasti contenti di quanto è stato fatto. Le spese per questa ristrutturazione sono ingenti ma confidiamo nella Provvidenza che non ci ha mai abbandonato.

Tanti sono i passaggi di amici e amiche, fratelli e sorelle nella fede, con i quali abbiamo condiviso tempo e parole ed è difficile poterli ricordare tutti in una lettera. Sicuramente le storie e le vite di tutti, le nostre e le vostre, hanno trovato una calda accoglienza nel cuore della liturgia, nello stare davanti al Signore, per lodarlo, per gioire, per cantarlo, per intercedere, per trovare riposo, e anche per piangere ed affidare al Dio che tutto può, dolori e preoccupazioni, tristezze e affanni. Un confluire di storie e di sensibilità che trovano ospitalità nelle parole che il Signore stesso ci consegna nei salmi e con i quali ci educa a riconsegnarli ed affidarli a Lui. 

Tante sarebbero le altre cose da raccontarvi, notizie della comunità, i nostri desideri per il prossimo futuro… e saremo contenti di farlo condividendo una giornata insieme. Vi invitiamo allora a unirvi al nostro rendimento di grazie al Signore nella giornata di

domenica 22 settembre 2019
Alle ore 10:30 l’eucaristia sarà presieduta da 
S. E. Mons. Cristiano Bodo, vescovo della nostra diocesi di Saluzzo. 
Nel pomeriggio alle ore 16:00 è previsto un concerto del coro
VocinCanto diretto dal maestro Pietro Mussino.

 

Grati per il vostro aiuto, sempre necessario, e uniti in una profonda amicizia e nella preghiera al nostro Dio Buono e ricco di Misericordia     

                                                                                                                                                                                                                    I vostri fratelli di Pra ‘d Mill