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A Dio, non a sé, attribuire il bene di cui ci si riconosce capaci. RB 4,42

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Cistercense
Dominus Tecum

Lettera agli amici n. 36 - Anno 2023

11/07/2023

                                                    Solennità di San Benedetto, 11 luglio 2023

Carissime amiche, carissimi amici,

Dominus Tecum! Il Signore è con te! Con questo saluto a noi caro vi raggiungiamo nel cuore dell’estate. Il Signore sia con voi in questo tempo che per alcuni sarà di riposo, per altri di lavoro, con la speranza che, in ogni modo, vi sia data la possibilità per rallentare un po' i ritmi del vivere quotidiano per poter gustare e cogliere le opere grandi di Dio che si compiono nelle trame di una vita ordinaria. Dominus tecum! Questo saluto per noi non è solo memoria di un augurio che per prima Maria ricevette dall’angelo Gabriele, ma anche memoria di un agire di Dio che, come irruppe nella vita della Vergine, così possiamo crederlo anche per la vita di ciascuno di noi. Ma il modo di agire di Dio nel rendersi presente a noi avviene sempre in modo imprevisto. Dio entra nella vita di ogni uomo non nella logica consequenziale degli eventi, ma in modo inatteso, come per dirci che la Vita divina, alla quale siamo chiamati tutti a partecipare, è sempre un po' oltre le nostre comprensioni e le nostre previsioni. In quel saluto dell’angelo a Maria, vi è dunque anche l’invito a guardare oltre gli orizzonti delle nostre “conoscenze”, interrogando con stupore o curiosità la vita, custodendo la speranza che in ogni piccolo o grande evento è riservata una benedizione del cielo. Certo non ci è dato sempre di capire – è qualcosa che accade per grazia – ma a noi è forse chiesto di avere l’innocenza di un bambino che non si chiude dentro la pretesa di aver compreso già tutto! La vita a volte – o forse spesso – ci spiazza… ma questo potrebbe rivelarsi una benedizione.

Arriviamo dunque nelle vostre case per condividere quei segni di benedizione, quei segni del passaggio della Vita di Dio che riconosciamo nelle trame della nostra vita comunitaria e accenniamo con semplicità e in modo breve quanto vissuto l’anno trascorso, invitandovi a ritrovarci insieme i primi giorni di settembre per dire grazie al Signore per una vita che ci precede, e per raccontarci la gioia di vedere il Signore operare nei grovigli delle nostre esistenze.

In questo anno trascorso la nostra comunità ha avuto la gioia di veder rientrare alla base p. Cesare. Infatti dopo 7 anni di servizio presso la Casa Generalizia del nostro Ordine, p. Cesare è ritornato definitivamente a Pra ‘d Mill, anche se è stato molto impegnato nell’assolvere ad alcuni impegni di predicazione e di accompagnamento di diverse comunità precedentemente programmati. La comunità però si allarga anche per diversi ingressi. Nella scorsa lettera avevamo accennato dell’ingresso in noviziato di fr. Agostino alla fine dell’estate scorsa. Ma non è rimasto a lungo solo, visto che è stato affiancato subito in ottobre da un altro fratello che a fine maggio, nella solennità di Pentecoste, ha fatto il suo ingresso in noviziato con il nome di fr. Efrem. E a questi fratelli si aggiunge fr. Michelangelo, proveniente dall’abbazia di Chiaravalle di Milano, che dopo aver trascorso con noi un anno, a gennaio scorso ha chiesto di poter rimanere presso la nostra comunità. Nuovi fratelli con i quali condividere il cammino: è questa la grazia più grande! Ed è bello poter riprendere il cammino anche con loro, in questo tempo di ripartenza dopo gli anni di Covid!

Terminata infatti l’emergenza della pandemia, le attività nei diversi settori hanno ripreso il loro ritmo abituale e siamo stati contenti di poter accogliere e di poter celebrare i tempi forti con numerosi ospiti.  A prendersi cura di loro si sono prodigati, a vario livello e in diversi modi p. Cesare, fr. Paolo, fr. Isidoro, fr. Amedeo e fr. Michelangelo, i quali, chi nei colloqui, chi seguendo le prenotazioni, chi preparando stanze e refettori, chi accogliendo cercano di servire il Cristo che, come San Benedetto ci insegna, cerchiamo di riconoscere nel volto degli ospiti. Anche la cucina, coordinata da fr. Abramo, non ha smesso di sfornare semplici ma buoni piatti per cercar di fare sentire a casa chi ha trascorso qualche giorno con noi. Ma non è stata solo l’accoglienza che ha ripreso i suoi ritmi abituali. La natura non ha mai smesso di continuare con i ritmi che le sono propri e dunque fr. Bernardo, fr. Cassiano e fr. Alberto si fanno obbedienti ai ritmi del creato (frutteto, giardino e bosco) che richiede cura, attenzione e disponibilità generosa. Così anche fr. Gabriele, fr. Andrea, fr. Matteo e fr. Simone - che si occupano delle confetture - non hanno spento i loro fornelli e non hanno smesso di etichettare vasetti e chiudere scatole per le spedizioni per far giungere sulla tavola di molti di voi i nostri “dolci” prodotti, con una competenza sempre più raffinata. E tra i vari lavori di comunità si è aggiunto anche la risistemazione della biblioteca: migliaia e migliaia di volumi hanno ritrovato la loro collocazione negli scaffali grazie all’attento lavoro di fr. Simone e fr. Agostino… ora manca solo la catalogazione.

Al di là della ripresa delle attività ordinarie, quest’anno si è caratterizzato anche per la ripresa di incontri che gli scorsi anni erano rimasti sospesi. In ottobre scorso a Roma è stato celebrato il Capitolo Generale dell’Ordine che ha riconfermato p. Mauro Giuseppe Lepori come nostro Abate Generale. Al Capitolo, oltre fr. Emanuele, si è recato anche fr. Andrea chiamato per svolgere il servizio prezioso di “notaio”, per la redazione degli atti. Subito dopo il Capitolo, la nostra piccola valle dell’Infernotto ha accolto i superiori dei monasteri della nostra Congregazione (Lérins, Castagniers, Senanque e Rieunette dalla Francia; Rougemont dal Canada; My Ca dal Vietnam), riunitisi a Pra ‘d Mill per il Consiglio del nostro Abate Preside, p. Vladimir. Questa riunione è servita a preparare il Capitolo di Congregazione che si è tenuto a Lérins in aprile scorso, e al quale hanno partecipato fr. Emanuele e p. Cesare. In novembre abbiamo avuto la gioia di accogliere p. Lluc Torcal, Procuratore Generale del nostro Ordine e monaco di Poblet, per una mini sessione sulla Laudato si e su possibili vie di conversione ecologica dello stile di vita della comunità monastica. Da questa sessione abbiamo adottato qualche attenzione in più, sperando di renderci sempre più sensibili al tema della cura della nostra “casa comune”. Oltre a questo appuntamento di novembre, abbiamo avuto la grazia di avere altri momenti di studio e di riflessione. In gennaio fr. Giancarlo Bruni, monaco di Bose, ci ha predicato un bel ritiro invitandoci a volgere lo sguardo su Gesù. In febbraio la professoressa Stella Morra ci ha accompagnato a rileggere la Gaudium et Spes focalizzando la nostra attenzione sui “Segni dei tempi”, per poi riprendere il discorso con lei e con diversi amici agli inizi di luglio interrogandoci sulle “vie/vite secondo lo Spirito”. In maggio siamo stati riconoscenti per l’opportunità di accogliere don Zeno Carra, patrologo, per una sessione sull’antropologia di Ireneo di Lione a confronto con Origene. Mentre con il prof. Grado Merlo abbiamo avuto incontri mensili per approfondire la storia medievale, per comprendere il contesto storico culturale delle origini del monachesimo. Tutti appuntamenti che ci hanno aiutato ad approfondire tematiche importanti per la nostra vita, ma anche a tessere e rinsaldare amicizie, delle quali abbiamo bisogno quanto gli approfondimenti.

Diverse sono state anche le opportunità per rinforzare legami di fraternità con altre realtà monastiche. A parte le consuete visite reciproche tra i monasteri della nostra Congregazione, siamo stati contenti di coltivare l’amicizia con alcuni monasteri del nostro Ordine, accogliendo a Pra ‘d Mill fr. Matthew proveniente da Dallas, e fr. Giovanni I dal monastero di Phouc Son in Vietnam. La comunione monastica ha varcato anche i confini del nostro Ordine avendo avuto l’occasione di accogliere Sr. Annalisa e sr. Maria Chiara del monastero agostiniano dei SS. Quattro Coronati di Roma, venute qui da noi per prepararsi alla professione solenne e fr. Simone di Bose.  Scambi fecondi che rinnovano la gioia della Sequela! Anche noi abbiamo però avuto occasione di visitare alcune comunità. In ottobre i fratelli del noviziato si sono recati a Camaldoli per una sessione di formazione, mentre fr. Gabriele si è recato presso le sorelle del monastero benedettino di Sant’Oyen per la predicazione degli esercizi spirituali. Anche p, Cesare ha valicato le alpi per predicare gli esercizi ai trappisti di Tamié e si è recato in marzo in Israele per visitare la comunità dei fratelli di Betlemme. Fr. Emanuele in febbraio ha visitato i monasteri cistercensi dell’Etiopia, accompagnato da Cristina e Alessandro, amici del monastero, ed in maggio ha partecipato presso l’abbazia di Poblet in Catalogna ad un incontro di superiori cistercensi europei. Infine a metà giugno tutta la comunità si è recata in visita presso la comunità dell’abbazia benedettina di Novalesa e qualche giorno dopo Fr. Matteo ha trascorso una settimana presso i camaldolesi di Bardolino. Siamo profondamente grati per queste esperienze di incontro e di comunione.

Non sono mancate altre occasione di incontro. Sempre riconoscenti al Signore di poter tessere legami con le realtà della Chiesa locale, è stato per noi una gioia accogliere i fratelli Hubert e Slaven della Comunità del Cenacolo per la loro preparazione all’ordinazione sacerdotale, e diversi preti della diocesi di Saluzzo e di Pinerolo che sono passati per un tempo di ritiro e di stacco, così come da altre parti di Italia. Ma ci ha sorpreso anche il passaggio di diversi giovani studenti e in ricerca provenienti da diverse parti del mondo: dall’Italia, dal Canada, dalla Corea, dalla Cina, dalla Slovenia, dall’Ungheria… solo per citarne alcuni. Il passaggio di questi giovani ci ha fatto interrogare molto e stiamo avviando una riflessione per comprendere in che modo anche noi possiamo metterci a loro servizio per aiutarli nella loro ricerca di Dio. Siamo comunque sempre molto stupiti come questa nostra piccola valle si dimostri dimora accogliente per tanti cercatori di Dio, e luogo di comunione tra tante culture e nazioni, comunione che solo Dio può generare.

Infine qualche notizia anche per quanto riguarda i cantieri! Finalmente in autunno scorso siamo riusciti a concludere la vasca di riserva d’acqua per il sistema anti-incendio del monastero, terminando così un lavoro iniziato da tanto tempo. Ora le nostre energie sono orientate nella ristrutturazione di una casa dislocata nel bosco che chiamiamo “S. Elia”. Crescendo in numero, spazi per lavoro e per le attività della comunità si rendono sempre più necessari! Inoltre stiamo pensando di realizzare un deposito per le diverse attrezzature agricole e la risistemazione dell’area parcheggio della comunità, progetto da lungo pensato e a cui stiamo provando a dar forma concreta. I lavori dunque non mancano, ma sono segno di una vita che continua e che richiede sempre continui adattamenti. Di questo e di tanto altro rendiamo grazie al Signore, così come lo ringraziamo del vostro aiuto, sempre necessario, per continuare a fare di questo luogo una Dimora per il Dio-con-noi.

Per dire il nostro grazie al Signore per ogni bene che ci ha concesso, e per avere la gioia di ritrovarci insieme vi invitiamo allora

Domenica 3 settembre 2023

Alle ore 10:30 celebreremo l’Eucaristia al termine della quale

condivideremo il pranzo insieme (ognuno porti qualcosa da condividere).

Il pomeriggio sarà allietato dal concerto del coro “Voci fuori dal Coro”

(direttore Roberto Beccaria e voce solista Maria Teresa Milano) alle ore 16:00

 

Profondamente grati per la vostra amicizia e per il vostro aiuto, invochiamo su tutti voi la benedizione del Signore.

 

                                                                            I vostri fratelli di Pra ‘d Mill