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A Dio, non a sé, attribuire il bene di cui ci si riconosce capaci. RB 4,42

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Dominus Tecum

Lo Spirito Santo

P. Casare Falletti O. Cist. - 17/01/2005

Lo Spirito Santo è l'incarnazione. La presenza del cristiano nel mondo non è solo una presenza politica o di servizio sociale; in quanto testimone di Cristo è anche testimonio e portatore della salvezza che il Verbo, incarnandosi, ha donato all'umanità.
Questa salvezza è nello stesso tempo attiva oggi ed escatologica, cioè comincia subito e trova la sua perfezione nel compiersi dei tempi. Il cristiano, battezzato, cioè immerso nella vita divina attraverso la Pasqua - morte e risurrezione di Gesù - con la sua stessa presenza nel mondo porta il messaggio della salvezza, a cui è chiamato e cui è tenuto a collaborare, con la sua vita, la sua intelligenza, la sua carità, cioè con i suoi talenti.
Questa collaborazione alla salvezza è per lui possibile perché con il Battesimo ha ricevuto la forza e la sapienza dello Spirito Santo. Senza lo Spirito Santo, infatti, tutto è avvenimento o personaggio puramente storico, il cristianesimo è una semplice ideologia e la Chiesa una organizzazione semi politica (cosa che provoca tante volte giustamente una forte critica proprio da chi le è più affezionato).
Lo Spirito Santo, opera un salto qualitativo; la presenza che è azione dello Spirito Santo opera un cambiamento qualitativo nelle persone (e, attraverso loro, nelle istituzioni e nella storia) e le fa passare dallo stato carnale o psichico allo stato pneumatico, spirituale, come dice S. Paolo. E questo per mezzo di una relazione personale: perché lo Spirito Santo è persona, cioè capace di una relazione libera con le altre persone non solo divine, ma anche umane in cui ci sia influenza e rispetto di libertà, dono e attesa, servizio e amicizia, parola e ascolto, incitamento e attesa. In altre parole lo Spirito Santo è capace di amicizia, perché la perfezione della relazione fra le Persone e l'amicizia.
L’amicizia è luce nella vita di qualcuno: non cambia perciò la storia, ma cambia il modo di esserci dentro. Per questo senza lo Spirito Santo amico le persone sono solo personaggi della storia, il cristianesimo è ideologia morta e non cammino vivificante e la chiesa organizzazione struttura politica e non Madre generante alla Vita. Possiamo infatti vedere le cose con la Luce o senza la Luce. Esse sono quelle che sono, nella loro limitatezza, nel loro spessore, nel loro essere prive di vita. Una forma estetica senza vita. Con lo Spirito Santo esse acquistano luce vitalità, capacità di servizio e mezzi di salvezza.
Prendiamo una lampadina spenta: vetro e fili. Può anche avere una forma bella, ma è perfettamente inutile. Accesa non cambia il suo aspetto e i sui fili, ma è trasfigurata: ciò che si vedeva perde interesse, che viene portato invece su ciò che essa comunica e che non è uso: la Luce. Ecco dunque che l’amicizia personale dello Spirito, ricevuta da noi povere persone opache, ci fa diventare luminosi, capaci di portare la luce al mondo, senza perdere nulla della nostra povertà naturale.
Ma come si comunica l’amicizia dello Spirito Santo, cioè come si dà a noi lo Spirito Santo? Come quello che è; lo Spirito non dà cose estranee a lui, ma comunica solo sé stesso, nella sua unità col Padre e il Figlio. E chi è lo Spirito Santo? Cerchiamo nel Vangelo: è Dono: dono del Padre e di Gesù, che dice: vi darà, vi darò, vi manderà.
L’Incarnazione del Verbo è dono del Padre così come la discesa dello Spirito è un dono (non è una tangente, ma dono gratuito per puro amore disinteressato!) che testimonia l’amore del Padre e del Figlio. L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che c'è stato dato (Rom 5,5). Ecco il dono: l'amicizia che unisce le tre persone è messa nei nostri cuori e noi siamo capaci di amicizia divina. Vivere non secondo la carne, cioè l'istinto, le passioni, le mode, l’influenza della società, ecc., ma avere uno sguardo pneumatico, cioè secondo lo Spirito; questo dono è Dio.
Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi (Rom 8,9). Così superiamo il meccanismo della Storia che diventa invece economia di Salvezza, l’ideologia e la politicizzazione degli strumenti di salvezza, per farci vivere e comunicare, in una carne mortale, la Vita nella sua piena realizzazione: il nostro corpo è morto a causa del peccato, ma lo Spirito è vita a causa della giustificazione (Rom 8,10).
Viviamo già, dunque, nella nostra situazione di fragilità e di peccato, una vita libera da questi limiti, che è amicizia divina ed essere già seduti con Cristo nella gloria (Ef 2,6); non però da soli, come il Cristo non ha voluto essere solo, ma con tutti i fratelli. Da qui l’impegno richiesto ai cristiani di vivere come uomini spirituali e non carnali o psichici: azioni, sguardi, parole, gesti, pensieri, tutto deve essere mosso dallo Spirito in lotta con la carne, e tale è la condizione dell’uomo che cammina verso la sua metà, la comunicazione con la Trinità. Questo dono è Spirito di Verità.
Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Consolatore, perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli dimora presso di voi e sarà in voi (Gv. 14, 16-17). Lo Spirito ci ricorda le Parole di Gesù che è Verità. Evangelizza, dunque.
Il dono dell’amicizia è illuminante, cioè fa splendere (conoscere, capire) le parole di Gesù Verità e dà rettitudine a quelle degli uomini che sono messaggio della parola di verità. Ricevere l’amicizia significa essere docili (nella sua etimologia questa parola significa: disposti ad essere utili) alla luce dello Spirito di verità; lasciarci condurre da Lui e non dalle voci del mondo il cui principe è menzognero fin dall’origine.
Lo Spirito, illuminando, non plagia, ma dà discernimento e conoscenza, ci fa riconoscere la moneta autentica con la vera effigie e di metallo prezioso, e ci conduce all’unità perché ci fa convergere, lasciando spazio alle differenze personali, ma mettendo tutti in cammino, verso la libertà che è Dio. La verità vi farà liberi e dove c’è lo Spirito del Signore, là c’è la libertà (2 Co. 3, 17).
Questa è la libertà dei figli. Lo Spirito Santo ci fa prendere coscienza che siamo figli di Dio e dunque eredi e ci fa aspirare alle cose del Padre, pur tenendoci ben radicati, attraverso la carità, alla comunione con tutti gli uomini. In questa tensione il cristiano diventa lievito che fa crescere tutta la pasta umana verso la trasfigurazione nella vita divina.