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Che cosa vi è di più dolce per noi, fratelli carissimi, di questa voce del Signore che ci invita? Ecco, il Signore, nella sua bontà, ci mostra il cammino della vita. RB, Prol 19-20

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Monastero
Cistercense
Dominus Tecum

Lettera n° 21

13/06/2008

Carissimi fratelli e sorelle
Siamo lieti di ritrovarvi in questo appuntamento annuale, prima in forma epistolare e poi, per quanti lo vorranno, il
21 Settembre alle 15 e 30 nella chiesa del Monastero
per la ormai tradizionale “Messa degli amici”, che speriamo il nostro Vescovo possa presiedere. E’ una bella occasione per rinverdire il legame con quanti sono più distanti, o meno presenti e con quanti ci seguono da vicino con un affetto e un’amicizia che sempre ci stupisce e ci rallegra.
E’ grande la riconoscenza verso quanti sono per noi portatori della tenerezza paterna di Dio e del calore di un rapporto umano di cui ogni uomo che non accetta di drizzare barriere di autodifesa e di autosufficienza è bisognoso. Per questo abbiamo bisogno gli uni degli altri e in questa forma di “povertà dipendente” costruiamo quell’unità che Gesù ha insistentemente domandato per noi al Padre e che ci ha lasciato come missione da compiere.
Il monastero ormai è una realtà ben presente nel territorio e, pur essendo nascosto nelle montagne, è un luogo in cui molti ritrovano la pace del cuore, l’incontro col Signore, l’amicizia e l’accoglienza reciproca con i fratelli monaci e anche con gli altri ospiti. Pur trovandosi spesso per la prima volta e non conoscendosi, grazie alla fede comune, alla preghiera, alla ricerca dell’essenziale e al servizio reciproco si crea fra tutti una fratellanza e un senso di antico legame che spesso rompe con l’anonimato freddo di molti rapporti vissuti quotidianamente.
Qualche notizia della comunità: in Dicembre ci ha raggiunti fratel Benedetto, anche lui al termine della prima parte formativa ricevuta a Lérins. Con lui siamo quindi nove.
Fratel Abramo ha fatto professione solenne il 1° Marzo fra molti fratelli e sorelle venuti dalle case della Congregazione, alcuni fratelli e sorelle monaci e monache di altre comunità, e un folto gruppo di parenti e amici arrivati dall’Abruzzo, sua terra natale, e da Torino dove ha studiato e lavorato prima di entrare in monastero. Una festa molto bella e gioiosa. Con lui siamo sette professi solenni.
Fratel Paolo sta meglio e può fare dei soggiorni in monastero; per noi è una grande gioia ritrovarlo presente nella comunità.
Gli studi di fratel Amedeo e di fratel Abramo continuano, con profitto, mentre fratel Matteo ha terminato, con il terzo anno, una formazione sulla vita, liturgia, cultura, teologia, storia, ecc. cistercensi.
Fratel Zeno oltre all’organizzazione generale del lavoro si occupa anche dei fratelli che sono ancora in formazione e di quanti bussano alla porta interessati da una chiamata cistercense.
Fratel Isidoro continua silenziosamente a dipingere icone e si occupa con successo, ma anche con varie inquietudini, dell’apiario e fratel Amedeo lo aiuta. Fratel Matteo dirige il laboratorio di confetture in un locale ormai terminato, approvato secondo tutte le norme e molto più piacevole per il lavoro, perché più grande e luminoso e con una attrezzatura migliore. Fratel Amedeo collabora anche con lui, oltre a dirigere la cucina, che continua ad essere fatta a turno, e a tenere il segretariato, cosa che dà sempre più lavoro, perché la comunità cresce e l’amministrazione si complica. Fratel Abramo oltre alla foresteria si occupa di tutto il settore informatico e dei macchinari. Fratel Bruno assicura la manutenzione della casa e fratel Benedetto lavora soprattutto nel campo della Biblioteca e della sacrestia. Ma è certo che il lavoro rimane qualcosa in cui, nei limiti di tempo, di competenze e di forze, siamo pronti a darci una mano, come ci chiede la Regola di San Benedetto.
Dopo aver studiato a fondo un piano operativo e la possibilità delle nostre forze, abbiamo deciso di ristrutturare la centrale termica passando dal gasolio a un sistema misto: legna e pannelli solari, che certo ci chiederà parecchio lavoro e una spesa iniziale importante, ma che sarà di un notevole risparmio economico, oltre al migliore impatto ecologico.
Al solito siamo sempre lieti di ricevere ospiti e amici, in particolare i nostri fratelli e sorelle monaci e monache.
In Aprile abbiamo avuto qui a Pra ‘Mill il Capitolo della nostra Congregazione presieduto dall’Abate di Lérins. Essendo questa Congregazione composta di poche case, anche se sparse in tre continenti, il clima fra fratelli e sorelle è stato molto bello; la lunga riflessione su come aiutarci a vicenda ha mostrato uno spirito veramente fraterno e il cammino per far crescere l’unità fruttuoso.
Quest’anno al ritiro annuale hanno anche partecipato alcuni fratelli cistercensi di Tiglieto, Un’occasione di fraternità molto importante; la preghiera ci unisce dai due capi del Piemonte, ma il fatto di incontrare e condividere momenti forti crea un legame più vero. Nella tradizione cistercense l’unità delle varie case è sempre stata oggetto di grande cura.
Uniti a tutti e a ciascuno di voi nella preghiera, rimaniamo i vostri
Fratelli di Pra ‘d Mill