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I monaci si prevengano nello stimarsi a vicenda. RB 72,4

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Monastero
Cistercense
Dominus Tecum

La cronaca

Dicembre 2012 - Febbraio 2013

Ecco arrivare l’avvento con quell’atmosfera di austerità e di gioia che ci invita ad aprire le nostre anime per incontrare il Signore che viene.
Quest’anno le meditazioni al capitolo sono incentrate sul commento all’Inno Conditor alme siderum, e lo abbiamo seguito attentamente e con piacere, malgrado riecheggino sternuti e colpi di tosse in ogni momento e da tutti le parti. È il risultato di una influenza che, probabilmente, qualcuno di noi ha preso durante qualche passeggiata del lunedì, e che miete le sue vittime quasi tutti i giorni… seguendo, ovviamente, il rigoroso ordine “gerarchico” della comunità.

Il 7 e l’8 dicembre, una quindicina di persone hanno condiviso con i monaci una esperienza di lectio divina. La comunità ha formato tre gruppi, ai quali si sono uniti gli ospiti che erano interessati a conoscere il nostro modo di pregare con le Scritture. Sono stati scelti i testi che la liturgia di quei giorni ci proponevano. Il raccoglimento è stato serio e disteso allo stesso tempo, e il clima di preghiera molto intenso. Gli ospiti sono rimasti moto contenti e hanno manifestato il desiderio di ripetere ancora questa esperienza. Anche la comunità ne ha ricevuto una buona impressione e si è dichiarata favorevole a queste iniziative.

Sempre accompagnati dall’influenza, che evidentemente ha fatto il suo voto di stabilità tra di noi fino in primavera, siamo arrivati a Natale. Il monastero riveste i suoi segni esteriori: il presepe davanti all’altare, la stella sulla facciata della chiesa, le fiaccole che costeggiano la strada che va dal parcheggio alla chiesa; in refettorio le tovaglie bianche, le candele, i fiori e gli ornamenti tradizionali e una piccola statua della Vergine Maria con il bambino Gesù tra le braccia.
Quest’anno il presepe è stato preparato da fr. Andrea, il nostro novizio. C’è la Santa Famiglia con un piccolo monaco inginocchiato che contempla. Al di sopra della mangiatoia è stato posto un agnello che porta una stola rossa e mostra una ferita sul petto. Da lui due ruscelli sgorgano, uno che simbolizza l’acqua, l’altro il sangue.
Il clima spirituale è , come al solito, intenso e gioioso. Le vigilie cominciano alle 22:00 seguite dalla Messa di Mezzanotte, durante la quale, al canto del Gloria e al suono gioioso delle tre campane, due bambini depongono la piccola statua del Bambinello nella mangiatoia al centro del presepe.
La messa è seguita da una cioccolata calda offerta agli ospiti e dopo una mezz’ora si riprende la preghiera cantando “l’ufficio dei pastori”, a lume di candela. Si espone il Santissimo Sacramento e si continua l’adorazione fino alla Messa dell’Aurora. La Messa del Giorno è cantata alle 10:30 e la giornata si svolge nella pace fino a compieta.

Con l’Epifania ecco finire tutta la serie delle “feste invernali”. E quel giorno, durante il pomeriggio, la comunità di disperde un poco:
p. Cesare si reca presso il monastero di Civitella San Paolo per predicare un ritiro;
fr. Zeno con fr. Cassiano e fr. Andrea vanno a Senanque per una settimana di formazione con i novizi della Congregazione;
fr. Alberto comincia a Roma i suoi studi teologici.
Tuttavia la domenica seguente la comunità si riunisce di nuovo, quasi interamente, per la festa del Battesimo del Signore. Purtroppo l’influenza continua a mietere vittime, ma i fratelli rientrati ci assicurano che la situazione è generalizzata: da Senanque alla Casa Generalizia sternuti e colpi di tosse accompagnano la preghiera corale: essere in comunione con l’Ordine e la Congregazione anche in queste cose ci dona un certo sollievo.

 Dal 4 al 9 febbraio abbiamo la gioia di accogliere due ospiti molto simpatici:
fr. Bartolomeo, scozzese, del monastero inglese di Downside, che studia a Sant’Anselmo, e fr. Jean di Senanque. Partecipano insieme a noi alla passeggiata del lunedì e condividono il clima fraterno.

Il 12 febbraio, martedì grasso, la comunità va a Torino per visitare il Museo Egizio con Salvatore, amico del monastero e guida molto competente. Dopo un pranzo in un self service, ci rendiamo presso lo studio di Maurizio Momo, amico e architetto del nostro monastero. Nel pomeriggio visitiamo Palazzo Madama, e la sera, tornati a casa, ceniamo attorno al caminetto.

Il giorno dopo, Mercoledì delle Ceneri, entriamo in questo tempo di Quaresima con il digiuno. C’è molto silenzio e raccoglimento, ma anche “la gioia dello Spirito”. Come tutti gli anni, ciascuno di noi riceve al capitolo il libro da leggere durante questo tempo liturgico… e dopo aver ricevuto le ceneri ci si lancia nel combattimento contro i peccati e le cattive abitudini.

 Il 17 febbraio  p. Cesare parte di nuovo per predicare un altro ritiro. Questa volta in Francia. Raggiunge infatti la comunità di Rieunette. Ritorna a Pra ‘d Mill il sabato seguente, giusto in tempo per l’inizio del ritiro di comunità, che comincia la sera della domenica 24 . Le meditazioni di quest’anno, sulla vita religiosa nei documenti del Concilio Vaticano II, sono tenute da Monsignor Carlo Ghidelli, biblista e vescovo emerito di Lanciano.
In quei giorni la neve è caduta abbondante e ci ha donato un gran clima di silenzio e solitudine.